Indagine sulla Pubblica Amministrazione Locale

L’Indagine sulla Pubblica Amministrazione Locale è rivolta da un lato agli attori della PA locale, dall’altro alle famiglie, in quanto destinatarie delle “politiche sociali” poste in essere dagli stessi attori della PA locale.

L’indagine ha come obiettivo quello di studiare i possibili legami tra la percezione del principio di sussidiarietà e le effettive politiche sociali poste in essere dai Comuni italiani.

Oggetto di analisi sono, pertanto, i principi che governano le politiche degli enti comunali, nonché l’approccio sia strategico-gestionale che operativo alle politiche sociali ed il livello di adozione di comportamenti sussidiari.

Unità di analisi, ovvero i soggetti su cui indagare, sono i Comuni con almeno 10.000 abitanti.

Unità di rilevazione, ovvero i soggetti che concretamente rispondono all’intervista, sono i segretari comunali o, in alternativa i dirigenti del settore “Politiche Sociali”.

La scelta di considerare come unità di analisi i Comuni con almeno 10.000 abitanti nasce dal seguente convincimento: se l’obiettivo è quello di analizzare i comportamenti sussidiari, allora i Comuni rappresentano il livello di governo più vicino  ai cittadini e la dimensione sopra i 10.000 abitanti è la più adeguata per poter valutare in maniera più concreta la capacità di adottare politiche sociali che tengano conto del principio di sussidiarietà.

Il questionario adottato nell’indagine è articolato in undici sottosezioni, due delle quali dedicate alla raccolta di informazioni riguardanti come detto il Comune e l’intervistato:

  • Conoscenza e Percezione della Sussidiarietà;
  • Utilizzazione dei diversi principi di esercizio applicati nei Comun( l’efficacia, l’efficienza, l’economicità, sussidiarietà, cooperazione, copertura finanziaria e patrimoniale, parità fra soggetti pubblici e privati, partecipazione attiva dei soggetti coinvolti);
  • Approccio dei Comuni alla gestione delle Politiche Sociali (distinzione fra politica ed amministrazione, diffusione di relazioni interistituzionali o esterne, orientamento al cittadino-utente)
  • Approccio più operativo per la realizzazione delle Politiche Sociali  (gerarchico, di tipo mercato, reticolare);
  • Grado di efficacia degli interventi realizzati dai Comuni nelle Politiche Sociali nelle diverse aree di attività (famiglia, infanzia, anziani, disabili, dipendenze, diritto allo studio, formazione e lavoro, sanità e assistenza, casa ed emergenze abitative, marginalità sociali e nuove povertà, immigrazione e nomadi);
  • Modalità di attuazione della Sussidiarietà orizzontale evidenziando quattro forme prevalenti come la pura esternalizzazione, la sussidiarietà per progetti, la valorizzazione delle iniziative dei privati, la redistribuzione delle risorse senza apparato istituzionale;
  • Focus sui soggetti coinvolti nell’attuazione delle Politiche Sociali identificando negli organismi for profit, di volontariato, di cooperazione o promozione sociale, nelle associazioni e fondazioni ed infine nei cittadini e nei nuclei familiari i possibili partner nello svolgimento di tali attività;
  • Favore delle imprese rispetto alla sussidiarietà in generale e nelle sue due declinazioni (orizzontale e verticale);
  • Cambiamenti organizzativi di maggior importanza nella Pubblica Amministrazione, fattori chiave nella realizzazione di buone prassi per la realizzazione delle politiche di settore, fattori chiave per un cambiamento in senso sussidiario della Pubblica Amministrazione ed è composta di quattordici quesiti;
  • Caratteristiche degli intervistati per quanto concerne la qualifica ricoperta (generalmente responsabile delle Politiche Sociali o segretario comunale), l’età, gli anni nel ruolo ed il titolo di studio;
  • Caratteristiche dei Comuni sopra 10.000 abitanti nei quali operano i Responsabili delle Politiche Sociali intervistati.

L’indagine su “Famiglie e politiche sociali” ha l’obiettivo di valutare la conoscenza e la percezione del principio di sussidiarietà da parte dei cittadini con riferimento alle sue applicazioni nel campo delle “politiche sociali” da parte delle amministrazioni locali, o di altresì organizzazioni ed enti che concorrono alla loro attuazione. A tal fine si analizza, da un lato la conoscenza della Sussidiarietà e dall’altro l’opinione dei fruitori delle politiche sociali circa i servizi più importanti e, se ricevuti, la qualità degli stessi.

Oggetto di analisi sono, pertanto, la percezione delle famiglie sul criterio di sussidiarietà, i giudizi sui servizi ricevuti, i diversi criteri di valutazione sui principali strumenti sussidiari e sulla vicinanza delle diverse amministrazioni locali.

Unità di analisi, ovvero i soggetti su cui indagare, sono le famiglie possibili destinatarie delle politiche sociali residenti nei Comuni inseriti nel campione dell’indagine sulla Pubblica Amministrazione locale.

Unità di rilevazione, ovvero i soggetti che concretamente rispondono all’intervista, sono i capofamiglia che hanno le informazioni sui servizi sociali di cui ha usufruito l’intera famiglia.

La scelta di considerare come unità di analisi le famiglie residenti nei Comuni con almeno 5.000 abitanti nasce dall’obiettivo di confrontare l’offerta effettiva di servizi sociali con la percezione della stessa da parte dei destinatari finali (ovvero le famiglie).